Fondatrice: Madre Elisa Miceli
La Serva di Dio, Elisa Miceli, nasce a Longobardi (CS), il 12 aprile del 1904 e muore a Frascati (Roma) il 19 aprile del1976. Donna forte, di intelligenza vivace e creativa, fedele ai principi evangelici, testimoniati con estrema coerenza, spinta dall’amore di Dio, stava per entrare in clausura tra le Carmelitane, conosciute a Roma, dove curò la sua formazione culturale e spirituale. Ventenne, Elisa rientra nel suo paese natio e si ‘accorge’ della miseria materiale, morale e spirituale dei figli dei campi, ne rimane colpita. Che fare? Consigliata dal suo Direttore spirituale, P. Aloisi Masella SJ, decide di essere ‘contemplativa itinerante’ e servire il Signore nei più poveri ed emarginati del momento: i contadini, sfruttati e umiliati da piccoli proprietari terrieri e signorotti locali. La sua avventura inizia dalla adorazione eucaristica nella Chiesa Madre, dalle 23 alle 24 di ogni giovedì, assieme ad un gruppo di giovani che forma alla sua maniera. Fonda i primi Oratori Rurali, vere comunità educanti, ove si svolgono attività ricreative, lavoro a mano, preghiera e catechesi, in un pomeriggio alla settimana. Nel 1927 Elisa istituisce la Gioventù Femminile di Azione Cattolica, di cui fu Delegata Diocesana, la “San Vincenzo”, le ‘Settimane Campestri’, originale formula di catechizzazione dei Rurali. Molte giovani la seguono affascinate dal suo carisma, cinque si uniscono a lei, condividendone la missione nella vita comune. Trovano asilo in una piccola casa di famiglia. Nasce, così, la Comunità Religiosa delle Suore Catechiste Rurali del Sacro Cuore anche con il paterno incoraggiamenti del Vescovo di Tropea, Mons Felice Cribellati. Nella nuova casa, acquistata con l’aiuto della famiglia Miceli, trovano spazio la Scuola Materna, il laboratorio per ragazze e minori in difficoltà. Nell’orizzonte evangelico di Elisa in primo spiccano la famiglia, le ragazze madri, che nell’emergenza, trovano posto anche nella casa delle Suore, i giovani, la dignità della Donna, la difesa dei poveri e il loro diritto al sussidio statale. Elisa conclude la sua ricca vicenda terrena all’età di 72 anni. Accolse il tumore osseo con ammirevole serenità, fortezza d’animo e cristiana letizia. Il periodo della malattia fu lungo e difficile, ma ne sostenne il peso con infinita pazienza, cercando di ‘conformarsi a Cristo che, nell’agonia del Getsemani, compie la volontà del Padre in espiazione dei peccati dell’umanità’. Non chiede la guarigione, ‘per non venir meno al programma di tutta la vita: fare la volontà di Dio’. Muore dicendo: “Offro tutto, tutto, al Signore!”.
Carisma
Le sue Figlie spirituali, cercano di essere fedeli al carisma della loro fondatrice, continuandone le opere e cercando di emularne lo spirito di abnegazione, di fedeltà e coraggio, in umile obbedienza al Magistero della Chiesa, nell’abbandono alla volontà di Dio, considerando i cambiamenti culturali del mondo di oggi e la profonda crisi di fede che vive il nostro popolo.